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UN POCO DI STORIA

 

Notizie generali Notizie architettoniche I Signori del castello Foto del castello

 

Risale al 1050 la prima menzione del castello a San Martino in Rio che appare nella lista dei beni dati in enfiteusi dalla Chiesa di Reggio Emilia a Bonifacio di Canossa.

1155 É signora di San Martino in Rio la famiglia mirandolese dei De Roberti che ha ricevuto in feudo terre e castello dalla contessa Matilde di Canossa.

1157 Federico I Barbarossa assedia e distrugge il castello, che viene in seguito ricostruito. I Roberti fanno del castello un poderoso maniero, munito di torri, circondato da mura, difeso da fosse sempre piene d'acqua, provvisto di ponte levatoio. Le fortificazioni sono costruite soprattutto come difesa dai vicini signori di Correggio e di Modena aspiranti al territorio di San Martino.

1346 I Roberti stringono alleanza con gli Estensi.

1353 I Gonzaga, forse a causa di questa alleanza, dopo un lungo assedio distruggono il castello munito allora di due torri di difesa. I Roberti, grazie al contributo dei Visconti, riescono a ricostruire il castello subito dopo la distruzione.

1368 La famiglia si assicura di nuovo il possesso del feudo con l'investitura imperiale di Carlo IV.

1400 I Roberti entrano in conflitto con gli Estensi.

1420 Iniziate le lotte fra le due famiglie, vengono confiscati i beni ed il castello dei De Roberti dagli Estensi Nello stesso anno ai Roberti vengono restituiti i beni ma non il castello che gli Estensi tengono per la loro famiglia. I Roberti sono così costretti a lasciare San Martino in Rio conservando tuttavia il patronato sulla cappella di San Giovanni. Proprio per questo motivo lo stemma della loro famiglia é rimasto all'interno e all'esterno dell'edificio religioso. Sotto il dominio diretto degli Estensi la Rocca diviene prima sede del legato di Nicolò d'Este poi saltuaria residenza di Borso d'Este. Grazie a Borso d'Este sono state abbellite le stanze interne del castello.

1501 Il Duca Ercole I d'Este, fratellastro di Borso, concede in feudo a suo fratello Sigismondo le terre ed il castello di:San Martino in Rio, Campogalliano, Castellarano, San Cassiano, Roteglia. Sigismondo II nutre aspirazioni di indipendenza totale dal ducato Estense, questo lo porta ad allearsi con gli Spagnoli contro il cugino Ercole I. Ercole I, Duca di Ferrara e Modena, é invece coalizzato con la Francia.

1556 I Da Correggio mobilitano le loro forze al comando del capitano milanese Nassuti che aveva con sè cinque compagnie di Spagnoli. Il Conte Sigismondo II, signore di San Martino in Rio, alleato della Spagna, lascia entrare le truppe spagnole scatenando la reazione del Duca Ercole I. 
1557 Il Duca Ercole I indignato, fa assalire la Rocca dai suoi migliori uomini e costringe gli avversari, rifugiatisi dentro al castello, alla resa. Il Duca Ercole I concede ai vinti di andarsene liberi ma Sigismondo II é costretto alla fuga.A seguito di questi eventi il Duca ordina di smantellare la fortezza. L'imperatore interviene a favore di Sigismondo II, già dichiarato dal Duca decaduto dalla signoria, e riesce ad ottenere la sua reintegrazione nel feudo.Conclusa la pace fra Ferrara e la Spagna; la Rocca viene restaurata e abbellita.

1560 Sigismondo II muore e gli succede nella signoria il figlio Filippo I d'Este, sposo di Maria Savoia. Carlo Filiberto I, figlio di Filippo I d'Este, ottiene che il territorio feudale venga eretto a marchesato.

1652 Carlo Filiberto I muore a Milano senza lasciare eredi. Grazie ai restauri, il castello ha potuto ospitare il cardinale Carlo Borromeo che ha benedetto la campana maggiore della chiesa parrocchiale offerta dai feudatari.Questa campana è stata poi denominata dal popolo "campana di San Carlo".

1752 Con alterne vicende, i discendenti della famiglia Estense di San Martino hanno tenuto il feudo fino all'anno in cui é muore il Marchese Carlo Filiberto II. Gli Estensi hanno dominato San Martino in Rio per trecentocinquanta anni. Estintosi il ramo di San Martino della famiglia estense, il castello torna al duca di Modena.

1772 Il castello viene concesso a Paolo Rango d'Aragona, nobile napoletano al servizio degli Estensi, a cui rimane sino al 1792. Passa in seguito alla Camera ducale e segue le vicende storiche di Modena e di Reggio Emilia.

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Testo ed immagini sono tratte dall'Opera Multimediale Enciclopedica

 EETAbit Editrice